Un alleato pericoloso da convertire in sicuro
Il Personal Computer è diventato un alleato insostituibile nella vita di tutti i giorni, a questo si aggiunga tablet, cellulari ed i servizi disponibili sul web che rendono la vita più semplice e assicurano l’accesso ad internet senza alcuna interruzione, supportati anche dalle applicazioni dei diversi gestori.
Il rovescio della medaglia è la dipendenza. In campo medico la dipendenza da Pc o da Internet è definito come Internet Addition Disorder (IAD) ed è la condizione legata al forte ed insistente desiderio di utilizzo del Pc e di connessione ad Internet.
La dipendenza in questo come in molti ambiti, spesso è difficile da riconoscere. All’inizio dell’anno è deceduta una mia conoscente che non sapeva cosa fosse internet. La Signora, sarta ottuagenaria di ottima fama aveva la “dipendenza” da cucito. Trascurava la propria salute e la casa e fino all’ultimo giorno di benessere era stata felice solo con “l’ago in mano” e tutto il tempo lo trascorreva ormai così da anni. I sintomi sono sempre gli stessi.
Il soggetto affetto da questa dipendenza, come in ogni altra dipendenza, tende ad aumentare a mano a mano il tempo di utilizzo del bene, tanto da pregiudicare la propria vita reale, privandosi di amicizie, della cura del proprio corpo, delle attività sportive e sociali, assommando problemi scolastici o lavorativi.
Quando poi il “dipendente” non può navigare su internet o usare il computer, inizia la vera e propria sofferenza, caratterizzata da marcata irascibilità per passare poi a stati di ansietà e depressione. Nello specifico la malattia da compulsivo collegamento internet, interessa diversi aspetti quali, la ricerca continua di informazione di generi diversi, giochi d’azzardo o giochi in generale online, aste online, shopping compulsivo, sesso, Social Network, and so on.
Come per ogni dipendenza che si rispetti uscirne è possibile, ma è un’operazione lunga che richiede il forte coinvolgimento del soggetto interessato. Il malato deve essere cosciente innanzitutto di avere la dipendenza, deve rivolgersi allo specialista in grado di fornirgli tutti gli strumenti necessari per affrontare questa patologia e prepararsi a gestire spesso un’angoscia molto più profonda che con la graduale riduzione di dipendenza da Pc, comincia ad emergere.
La gestione del quadro clinico diventa più complesso quando la malattia aggredisce il bambino o il ragazzo. Nella vita di tutti i giorni il computer è uno strumento straordinariamente utile, che aiuta sia nello studio e sia nelle ore di svago, ma è anche uno strumento con cui è incredibilmente facile perdere tempo. Anche in questa fascia di età, il troppo tempo passato davanti al computer e quindi la dipendenza è scaturita da alcuni siti quali Social network, giochi, chat.
Nel campo giovanile, questa patologia da Pc è considerata importante tanto quanto la dipendenza da oppiacei. Ovviamente non tutti i casi sono così gravi,
spesso è solo un utilizzo smodato del device, in ogni caso, bisogna fare molta attenzione perché il confine tra smodato utilizzo e dipendenza è veramente sottile.
Quando il genitore prende coscienza che suo figlio fa un uso smodato del Pc, basta talvolta spostare il Personal Computer in un punto visibile della casa o in zona aperta a tutti. Togliendo il pc dalla stanza del teenager, si dovrebbe inibire il ragazzo ad un uso prolungato, sentendosi egli controllato. Quando questo non riesce, alternativa valida può essere quella di mettere una password di accesso, in maniera tale che il bambino o il teenager dovrà avere l’autorizzazione del genitore, che potrà vigilare e quindi dare un limite all’utilizzo stesso. Il genitore potrà inoltre coinvolgere il bambino in attività all’aperto, magari una passeggiata, oppure giochi per distoglierlo dal Pc. Queste facili e essenziali regole, dovrebbero aiutare il teenager a rimuovere gradualmente l’ossessione per il Pc e il web.
Concludendo il Personal Computer e Internet, se adoperati cum grano salis, sono fondamentali e semplificano la vita,l’importante è come in tutte le cose non eccedere.
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